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Arte | Grafica | Illustrazione

Ana Banica, un’intervista

05/12/2019
-
By Paola Tartaglino

Ho scoperto il lavoro di Ana Banica all’ultimo Torino Graphic Days, dove era allestita una mostra molto ben curato sulla scena contemporanea rumena, in tema di grafica e illustrazione.

Tra le tante opere, quelle di Ana hanno subito colpito la mia attenzione, tanto che nel giro di poche ore le stavo già scrivendo una e-mail per conoscerla e acquistare una sua stampa. Ho colto quindi l’occasione per farle qualche domanda.


Ana Banica, Romeo & Juliet on holiday series: Palm to Palm

Quando hai realizzato che volevi diventare illustratrice?

Ho capito di voler fare l’illustratrice circa sei anni fa, ma ho iniziato a mostrare il mio lavoro in pubblico / online solo tre anni fa.

In realtà già da bambina volevo fare la pittrice, ma poi ho fatto scelte più pragmatiche nella vita: ho infatti frequentato la facoltà di architettura all’Università, diventando interior designer. Appena laureata, ho scoperto le tante possibilità offerte dagli adesivi murali: vedevo in commercio solo disegni che ritenevo noiosi, persino brutti, quindi mi sono messa al lavoro e ho iniziato a disegnare, trovando il mix perfetto tra interior design e amore. Il 5 dicembre (proprio 10 anni fa!) stavo realizzando un’illustrazione murale per i miei clienti e nasceva il mio studio Cai verzi pe pereti [Cavalli verdi alle pareti, ndr].

Ana Banica, Dance

Ho ricominciato a disegnare e ho riscoperto il mio amore per questo. Si è trattato di un processo molto lento, ho prima trovato il mio stile di illustrazione e poi anche il coraggio di rendere pubblico il mio lavoro. Il momento in cui mi sono sbloccata è stato nel 2016, dopo un workshop di illustrazione molto incoraggiante con la deliziosa illustratrice Madalina Andronic.

Come lavori di solito? Disegni a mano o direttamente in digitale?

Disegno e dipingo sempre a mano, ho un bisogno fisico di disegnare su carta, adoro non poter tornare indietro di qualche passo, non ho l’opzione “annulla”. Questo mi rende più responsabile di fronte al mio lavoro futuro. Lo adoro. E adoro la freschezza dei colori sulla trama della carta. È una sensazione unica.

Preferisci lavorare da sola o in gruppo?

Da sola. Preferisco anche essere completamente sola nella stanza quando disegno. Sono un’illustratrice timida, mi piace tenere le cose per me, ma poi sono in grado di chiedere aiuto, quando è necessario. Quanto però capita l’occasione di una mostra, adoro il lavoro di squadra: più siamo, meglio è!

Qual è il progetto di cui sei più orgogliosa?

È difficile da dire. Adoro la mia serie di Centauri e questa estate mi è piaciuto molto dipingere un murale.

Ana Banica, To Eternity

Al momento poi sono così orgogliosa della mia ultima commissione che potrebbe raggiungere la vetta: si tratta di un’illustrazione per il compleanno di una persona. Per realizzarla, ho ricevuto un elenco di parole, principalmente nomi di animali e piante. Avevo carta bianca, ma dovevo inserire un personaggio femminile con i capelli neri. Ho scelto io il resto: una pantera nera, un serpente, un pettirosso e un baobab. Mi è piaciuto lavorarci, ma la cosa che mi rende così orgogliosa di questo progetto è la reazione della ragazza quando l’ha visto. È stato fantastico vedere così tante emozioni sul suo viso, è stata la ricompensa migliore che potessi sperare.


Ana Banica, Peace at Sunset

E quali sono i tuoi prossimi progetti? Hai qualche anticipazione da dirci?

Mi sto concentrando molto sugli adesivi murali, sul nuovo negozio e sul mio portfolio. Ma l’anno prossimo, chi lo sa? Adoro sempre una bella sfida.

Il progetto dei tuoi sogni, che non hai ancora realizzato?

Non lo so, cambio spesso idea: una volta era un libro per gli amanti dei gatti, un’altra volta era un pattern per un marchio di moda molto cool…

Ho visto su Youtube il tuo TED talk, ti ho vista parlare, ma non c’erano sottotitoli! Potresti spiegarmi cosa hai detto e quando è importante per te mantenere il dialogo con i tuoi colleghi?

Certo, il tema principale di quell’edizione di Creative Mornings era “Intention”. Ho parlato delle mie scelte che ho citato in precedenza, ho iniziato a raccontare come all’asilo l’insegnante mi avesse chiesto cosa volevo fare da grande. Dissi la pittrice, ovviamente, e anche che forse avrei dovuto pensare a qualcosa di più serio. In qualche modo ho sempre voluto dipingere e disegnare – e l’ho fatto, a scuola – ma in seguito ho studiato architettura, per un futuro più stabile (principalmente dal punto di vista finanziario). Successivamente, quando ho iniziato l’attività degli adesivi murali, l’intenzione principale era quella di fare soldi in modo piacevole e creativo. Bene, tutte le mie intenzioni sono cambiate col passare del tempo. In realtà mi sono resa conto che il mio lavoro è molto specifico per me, ho deciso di mantenere il mio studio come un piccolo, ma originale business con relazioni strette, e ho rifiutato qualsiasi investimento che avrebbe cambiato questa situazione (cioè trasformare lo studio in una grande impresa e quindi me in un manager).

La conclusione è stata che la io bambina sapeva già di voler fare questo lavoro, è stata una lunga strada, ma sono arrivata fin qui: dipingo e adoro farlo, e questo è più importante di ogni altra cosa.

Anna Banica, Fluff and Thornes

Quali sono le tue fonti di ispirazione?

Innanzitutto le persone, le cose che amo, le mie esperienze emotive. Amo la natura, specialmente il mare, gli animali, sono una fan dei gatti, sono dipendente dal calore del sole e probabilmente non smetterò mai di dipingere giardini immaginari dell’Eden. Trovo anche ispirazione nella mitologia e nell’arte antica – egiziana, siriana, greca (i vasi, adoro i vasi) – e anche un po’ nell’arte bizantina.


Ana Banica, Post Genesis Chill
la mia preferita!

Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Adoro viaggiare, specialmente in Italia, lo sai?! Ma non direi mai di no al momento della spiaggia! Mi piace anche bere vino rosato e ridere con gli amici, leggere, vestire con i colori delle mie illustrazioni e comprare scarpe a punta, andare a un concerto jazz o semplicemente farmi le coccole con l’amore della mia vita.

Un disco che ascolti quando lavori?

Di recente ho scoperto Tommy Guerrero e il suo album Road to Knowhere, è la mia ossessione del momento.


Ana Banica, Petra

Dove vivi? Puoi darci 3 indirizzi / suggerimenti di cose da fare nella tua città per creativi / giovani?

Vivo a Bucarest, in un vecchio quartiere, piuttosto instabile, ma affascinante. Ho il mio studio al piano terra e vivo al piano di sopra.

  1. Soto Cafe Bar – un locale piccolo e molto piacevole con ottimi drink e mostre temporanee. Farò qui la mostra sugli adesivi murali per il decimo anniversario.
  2. Eventi di One Night Gallery – questo non è un luogo, è una squadra di persone che organizza eventi che durano una sola notte, come mostre che mescolano tecnologia (AI, AR, VR, video mapping ecc.) con l’arte. Ho avuto l’opportunità di esporre i miei lavori quest’anno ed è stata una delle mie migliori esperienze di sempre. Se vai a Bucarest, controlla il calendario degli eventi!
  3. Studio Receptor – si tratta di un’agenzia di illustrazione e micro-galleria con sede in una libreria, nel centro di Bucarest. Qui puoi trovare sempre illustrazioni rumene originali e stampe.

Se non fossi un’illustratrice, quale sarebbe il tuo lavoro?

Interior designer probabilmente, quello per cui ho studiato. Altrimenti, forse farei il calzolaio.

Ana Banica, Each twin must find their pair

Qual è il tuo posto speciale / preferito sulla Terra?

Oh, questa è una domanda difficile. Non sono sicura: credo il luogo dove stanno i miei cari. Ci sono molti posti che amo, molti in Romania, altri all’estero, mi piace molto il mare, ma più ci penso, più mi convinco che la risposta sia a casa.

Ana Banica, I know better

Scopri il mondo di Ana qui: caiverzipepereti.ro

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05/12/2019
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Il soggiorno trasformato in ufficio dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.
Il tavolo da dividere con Marco @h4rl0ck, compagno (di banco) ideale.
Le stampe al muro che ci facevano sentire a casa.
///
Last hours of work in the first house that hosted us in Barcelona and which was an excellent remote working place.
The living room transformed into an office from 9 to 13 and from 14 to 18.
The table shared with Marco @h4rl0ck, the ideal (desk) partner. The prints on the wall that made us feel at home.

@casafacile #dettaglioperfetto
Tra qualche giorno traslocheremo in un nuovo appar Tra qualche giorno traslocheremo in un nuovo appartamento, sempre a Barcellona.
Cosi lo scorso weekend ho scattato qualche foto al soggiorno della (quasi) vecchia casa. Lo scorcio che mi piace di più è questo, perché racconta tanto di noi.
📚 La libreria piena di souvenir, libri di viaggio e fumetti. Colori e ricordi (non capirò mai chi gira i libri per uniformare la vista).
🛋 Il divano letto che avrebbe dovuto ospitare tanti amici in questo anno e invece è stato sperimentsto solo dalla più coraggiosa e fidata @videogirlai.
🍹Il tavolino @modobarcelona che ha accompagnato tutti i nostri aperitivi casalinghi e che si adatta perfettamente al divano @ikeaitalia.
///
In a few days we will move to a new apartment, here in Barcelona.
So last weekend I took some photos of the living room of the (almost) former house. The shot I like the most is this one, because it tells a lot about us.
 📚 The library full of souvenirs, travel books and comics. Colors and memories (I will never understand those eho turn the books to uniform the view).
 🛋 The sofa bed that should have hosted so many friends during last year and instead was experienced only by the most courageous and trusted @videogirlai.
🍹 The @modobarcelona side table that accompanied all our home aperitifs and that fits perfectly to the @ikeaspain sofa.

@casafacile #dettaglioperfetto #lacasadeisogni
Hola Barcelona, sono di ritorno! Regalaci giornat Hola Barcelona, sono di ritorno!

Regalaci giornate con il cielo blu (a dispetto delle previsioni meteo), vermut e tapas - rigorosamente in balcone, giri in bici ed eccezionali scoperte. 

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Le suore di clausura di Santa Caterina a Palermo n Le suore di clausura di Santa Caterina a Palermo ne sapevano a pacchi.

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Un paradiso.

Ma non solo. Per secoli hanno commercializzato dolci prodotti  nel laboratorio interno: in tempi non sospetti, si potrebbe considerare forse come un proto-esperimento di imprenditoria femminile?

Non lo so, ma mi piace immaginare questo gruppo di donne che si sono ritrovate a vivere insieme, magari senza volerlo, e hanno reso le loro giornate più sopportabili grazie a un luogo piacevole e a un'attività lavorativa. 

Forse non è sufficiente per essere felici, ma a me sembra un bell'esempio: scoprire questo luogo proprio nel 2020 (grazie @fadafull 💛) mi ha fatto un certo effetto, mi ha aiutato a capire che, anche in condizioni avverse/limitate, possiamo riuscire a ritagliarci momenti di felicità, spostando l'attenzione da ciò che non possiamo fare a ciò che invece possiamo fare, che ci fa stare bene, qui e ora.

Esercitarci a evitare le frustrazioni rende la vita più leggera.

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